
LE SCELTE DEGLI ALLENATORI:
CROTONE 3-5-2): Cordaz; Magallán, Marrone, Golemić; Pereira, Messias, Cigarini, Zanellato, Molina; Dragus, Simy; A disposizione: Festa, Spolli, Mustacchio, Eduardo, Crociata, Gomelt, Mazzotta, Kargbo, Rispoli, Yalubiv, Reca, Vulić. Allenatore: Stroppa.
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjær, Gabbia, Theo Hernández; Tonali, Kessié; Brahim Díaz, Çalhanoglu, Saelemaekers; Rebić. A disposizione: Tătărușanu, A. Donnarumma, Kalulu, Laxalt, Bennacer, Krunić, Paquetá, Castillejo, R. Leão, D. Maldini, Colombo. Allenatore: Pioli.
Crotone e Milan si presentano sul terreno di gioco dello stadio Ezio Scida con stati d’animo opposti. Il Milan con l’obiettivo di dare continuità alla vittoria dell’esordio col Bologna nonostante l’assenza causa Covid di Zlatan Ibrahimovic. La formazione calabrese guidata dal grande ex Giovanni Stroppa ha invece la necessità di risollevarsi immediatamente cercando di dimenticare il traumatico esordio di Genova contro i rossoblù.
L’APPROCCIO – Buon atteggiamento da parte del Crotone che tiene bene il campo ma i rossoneri riescono a proporsi con maggiore efficacia e pericolosi in fase conclusiva con Çalhanoğlu particolarmente ispirato che arriva un paio di volte alla conclusione diretta e ad ispirare conclusioni dei compagni sugli sviluppi di calci piazzati come in occasione della traversa colpita da Kjær. Con il passare dei minuti comunque il Crotone sembra trovare un giusto assetto difensivo efficace.
IL MOMENTO CHIAVE – Difficile non identificare il momento della svolta della partita con l’azione di Rebic fino a quel momento completamente fuori partita che proprio negli ultimi istanti del primo tempo conquista un calcio di rigore sugli sviluppi di una ripartenza in contropiede: da qui nasce il fallo da rigore commesso da Marrone. Una volta sbloccato il risultato per il Milan diventa tutto più semplice ed in apertura di ripresa è ancora una volta un contropiede a determinare una nuova rete dei rossoneri che costruiscono l’azione del raddoppio sull’asse Çalhanoğlu-Saelemaekers ma il tocco sotto porta decisivo è quello di Brahim Diaz che firma con una conclusione da distanza ravvicinata il suo primo gol in maglia Milan.
LE PRESTAZIONI –
Donnarumma: Inoperoso
Calabria: Propositivo
Kjær: Certezza difensiva
Gabbia: Quasi mai chiamato in causa
Theo Hernández: Lampi di qualità
Tonali: Partita sufficiente con qualche iniziativa apprezzabile
Kessié: Cecchino equilibratore
Brahim Díaz: prestazione non del tutto convincente ma arriva la prima rete in maglia rossonera
Çalhanoglu: Regista avanzato a tutto campo
Saelemaekers: Spina nel fianco
Rebić: basta un lampo.
I SUBENTRATI DALLA PANCHINA: Castillejo, Colombo, Bennacer , Krunic, Rafael Leão: guizzante
IL DUELLO – La fascia di competenza di Calabria e Saelemaekers si rivela la più produttiva per il Milan che da quel lato del campo riesce a costruire le azioni più interessanti sia nella prima frazione di gioco che in occasione del raddoppio rossonero ad inizio ripresa.
IL BILANCIO DI FINE GARA – Certamente l’assenza di Ibrahimovic è fatta sentire almeno fino a quando rossoneri non sono riusciti a sbloccare il risultato. Dal canto suo il Crotone conferma tutte le perplessità emerse in occasione del debutto di Genova. La sensazione è che per salvarsi serva molto di più. Per quanto riguarda il Milan può rappresentare un problema l’uscita anticipata daccapo di Rebic vittima una brutta botta al braccio ad inizio ripresa.