Lorenzo Musetti è, probabilmente, una delle speranze italiane più grandi nel Mondo del tennis e in questa stagione si è già confermato
Il tennista nativo di Carrara, grazie alla sua carriera da junior con l’Australian Open in bacheca, ha creato tante aspettative sulle sue spalle, che sta cercando di mantenere col tempo anche nel circuito maggiore.
Il rapporto tra Lorenzo Musetti e il suo allenatore Simone Tartarini parte da lontano, anzi probabilmente da lontanissimo. Il tennista toscano è stato preso dal coach da molto piccolo e plasmato sin dall’inizio a suo piacimento in ogni colpo, questo è stato senza dubbio un grande valore aggiunto. Una volta arrivato a grandi livelli, con uno slam junior conquistato agli Australian Open, Lorenzo Musetti non ha però voluto cambiare guida tecnica, in segno di riconoscimento a quel Simone Tartarini che lo ha accompagnato fino a dove è arrivato oggi a livello ATP.
Lorenzo Musetti arriva da una stagione molto importante, che lo ha visto anche trionfare in un torneo ATP 500, come quello di Amburgo. Nel corso del 2022 i suoi progressi sono stati importanti e i risultati ne sono stati la dimostrazione, dato che ha chiuso a ridosso della Top20 mondiale. Il tennista di Carrara, ora, vuole fare il salto definitivo nel grande tennis nel corso del 2023, già a partire dall’Australia dove si giocherà il primo Grande Slam della stagione.
Simone Tartarini, coach di Simone Musetti, ha parlato della crescita del suo allievo nell’ultima stagione, in una intervista rilasciata a Ubitennis: “Aveva tanti aspetti da migliorare e da mettere insieme come non era mai riuscito, è stato bravo ad assimilare gli aspetti tecnici a quelli mentali in campo. Prima le superfici veloci potevano essere un problema, ora ha dimostrato come stando bene fisicamente possa essere pericoloso contro chiunque e, soprattutto, su qualunque superficie. Insieme abbiamo trovato una bella quadra, ha fatto grandi passi in avanti soprattutto sugli appoggi in campo, riuscendo a equilibrare bene la parte destra e quella sinistra. La differenza va fatta interamente dal punto di vista mentale, quando un giocatore non è con la testa all’interno delle partite finisce per non spaccare la palla e, soprattutto, per trovarsi solamente in difesa”.
Sul finale di stagione del suo allievo dice: “Lorenzo è arrivato a Malaga prosciugato e senza forze, questo lo ha portato a non essere competitivo al massimo. Già a Milano alcuni problemi fisici lo hanno debilitato ma ha dovuto giocare ugualmente, dato che una volta parlato con la FIT ci hanno detto che se non ci fossimo presentati avremmo dovuto pagare 25.000 euro di multa, siamo caduti dalle nuvole”.
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