La fase a gironi del Mondiale di Qatar 2022 è arrivata alla conclusione, ora spazio alle migliori 16 nelle gare a eliminazione diretta
Ci sono alcune squadre che alla vigilia delle grandi competizioni vengono indicate come le possibili sorprese, in questo caso la squadra serba non è riuscita a mantenere le attese che c’erano su di lei in Qatar.
Il Gruppo G era quello che comprendeva la Serbia insieme al Brasile, alla Svizzera e al Camerun. Ai nastri di partenza si poteva pensare fosse un raggruppamento, abbastanza, agevole per Brasile e Serbia con la Svizzera che poteva essere l’outsider. Il campo ha, però, raccontato una verità diversa e ha messo la squadra verdeoro come prima ma solo per differenza reti dato che i punti erano gli stesso della Svizzera, sei. Al terzo posto si è posizionato il Camerun con quattro punti e, poi, in coda a sorpresa al Serbia con un solo punto conquistato. Questa situazione fa capire come, spesso, si abbia la tendenza di pensare alle “favorite sulla carta” prima che il tappeto verde vada a emettere la propria, e insindacabile, sentenza.
La Serbia era considerata, come detto, una delle possibili sorprese di questo Mondiale in Qatar; questa lettura, ovviamente, era stata data dagli esperti dopo le convocazioni del commissario tecnico serbo, che aveva messo in piedi una formazione molto forte e, soprattutto, con tanto talento. Tra i giocatori che conosciamo, bene, dal nostro campionato non c’era solo Dusan Vlahovic, ma soprattutto il centrocampista della Lazio Sergej Milinkovic–Savic che, però, in nessuna delle gare è stato un uomo chiave per la sua squadra. Tra gli altri, poi, anche il difensore della Fiorentina Nikola Milenkovic e, ovviamente, l’estremo difensore del Torino Vanja Milinkovic-Savic, fratello del laziale.
Sicuramente una delle situazioni da chiarire è la posizione di Dusan Vlahovic, in gol nella gara decisiva con la Svizzera ma che praticamente è stato impalpabile nella prima sfida e, addirittura, non impiegato nella seconda. L’attaccante della Juventus si è approcciato a questa competizione come il leader assoluto della squadra, la punta di diamante in grado di trascinare i compagni. In campo questa situazione, ovviamente, è venuta meno e la Serbia non è riuscita a trovare l’obiettivo primario, il passaggio del turno agli ottavi di finale. Lo stesso Dusan Vlahovic va ricordato che arrivava a questa competizione senza aver giocato le ultime gare di campionato, in bianconero, a causa di un infortunio che lo ha trattenuto ai box.
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